Watched in 2011 (italian)

Vorrebbe essere una parabola mistica sull'istinto animalesco dell'uomo, la sua lotta per la sopravvivenza, la sua folle ricerca di libertà e la sua crescente disperazione.
Onestamente l'ho trovato eccessivamente lento e ridondante: riassumendo il film in una dozzina di scene chiave non cambierebbe nulla, anzi.

5.5/10

Noir claustrofobico, girato quasi totalmente negli interni di un motel (infatti è un adattamento di script teatrale).
La prima mezzora è fantastica, lascia traspirare tensione in ogni scena con un puzzle che non si incastra (per ora) di tanti piccoli misteri - gli indiani ricercati, la misteriosa donna ubriaca, gli strani ospiti del motel, la simpatia tra Bogart e la figlia del proprietario - senza far capire quale sia il focus del film.
Dopo si spegne un pò l'entusiasmo ma ci pensa un Edward Robinson in stato di grazie a mentenere il film su alti livelli.

7/10

Probabilmente tra i migliori film d'avventura che abbia mai visto: nonostante sin dall'inizio - durante il dialogo con il vecchio all'ostello - si capisca dove vuole andare a parare, Huston non lascia annoiare neppure per una scena ritraendo alla perfezione il profilo psicologico dei tre protagonisti.

8/10

Inizio ad approfondire Huston con L'anima e la carne ispirato dalla presenza di Mitchum.
Onestamente nulla di che, sceneggiatura prevedibile e totale assenza di momenti memorabili. Però i dialoghi tra il marine e la suora, i loro diversi modi di intendere la vita sono piuttosto validi.

6/10

Due genitori tengono i tre figli segregati nella loro villa in campagna, totalmente isolati sin dalla nascita dal mondo esterno.
Inquietante a dir poco, Lanthimos è fenomenale nel ricrear e tutti i dettagli del mondo parallelo creato dai genitori per i figli: i loro giochi, il loro modo di parlare, la loro sessualità, la loro allucinante quotidianità.
E un finale da grande cineasta.

8/10

La follia di un chirurgo che vuol ridare un volto alla figlia rimasta deturpata in un incidente.
Poetico e inquietante, di un bellezza che sa far male soprattutto a livello visivo.
Spaventoso e indimenticabile, uno di quei film che ti segue giorni dopo averlo visto.

8.5/19

5/10

7/10

L'Oscar a miglior film straniera non ha impedito a questo gioiellino di finire dimenticato.
Tante tematiche sfiorate - la guerra, l'amore, l'adolescenza - tutti trattati con la leggerezza di un'ironia amarognola e naive che rendono adorabile questo dramma.

7/10

La coppia Rafelson/Nicholson non ripete l'incantesimo di Cinque pezzi facili.
Film stanco e deludente che trascina il malessere di una generazione senza mai farlo esplodere.

5/10

7/10

Finalmente vedo qualcosa di Clouzot, era ora.
Tensione crescente e palpabile per tutto il film, semplicemente un maestro.

8/10

Parto dall'unica nota stonata: l'uso eccessivo della voce narrante, pronta a puntualizzare ogni cosa.
Per il resto un capolavoro crudo e appassionante, girato in maniera superba da Meirelles: la scena iniziale con la fuga della gallina spiega già tutto.

9/10

7/10

Noioso e totalmente campato per aria. Dialoghi imbarazzanti pronunciati da personaggi ancor più agghiaccianti. La relazione tra Clooney e la prostituta non ha alcuna spiegazione; il prete è uno dei peggiori personaggi macchietta che si ricordi.

4/10

Rodriguez sempre più delirante, sempre più eccessivo, sempre più divertente.
Stavolta coinvolge persino De Niro.
I like it.

7/10

Se ne è parlato tanto come uno dei film più malati di sempre e in effetti probabilmente lo è. Decisamente più shockante a livello concettuale che visivo, a conti fatti è anche realizzato ottimamente - fatta eccezione per i primi 20 minuti, di una stupidità imbarazzante.
Perfetta ad esempio la scelta degli ambienti, l'asettica e claustrofobica casa del chirurgo: tanti piccoli dettagli che dimostrino come non sia solo un film che vuol provocare disgusto.

6.5/10

Continuo a rimanere un pò perplesso da film di questo tipo, sorta di tarantinate all'acqua di rose. Forse il meno peggio è Slevin - ma anche no - di certo fatica a salvarsi questo Kiss Kiss Bang Bang che sostanzialmente fallisce nelle uniche due cose che contano se si vuol fare questo genere di film: dialoghi brillanti e scene di violenza/azione memorabili.
Si salva per un buon ritmo e qualche buona trovata narrativa.

5.5/10

Ho sempre avuto grossi pregiudizi su questo film e non solo per l'annoso questione del maltrattamento degli animali.
Mi devo ricredere: è davvero un ottimo film con un sottotesto un pò patetico ma espresso con onesta convinzione.

7/10

Adoro i western di Howard Hawks e specialmente i toni leggeri della trilogia composta da Un dollaro d'onore e El Dorado. Rio Lobo ne è l'ultimo tassello e non solo in ordine cronologico: sicuramente meno brillante e mal recitato ma non riesco a non provare una folle simpatia per questo film, per le battute - tra le ultime della sua carriera - di John Wayne, per la strampalata storia d'amore tra il suo compagno d'avventura e Sasha, per il vecchio scorbutico interpretato da Jack Elam.

7.5/10

Ennesima sconvolgente prova di Christian Bale anche questa volta in un grande film.
Epico ma senza retorica, commovente senza essere ruffiano.

8/10

Horror anni '80 dimenticato troppo in fretta, ripercorre tanti clichè del genere - la casa maledetta, il fantasma del bambino morto - ma senza infastidire.
Tutto sommato un horror decisamente atipico, dai toni pacati e decisamente poco trendy a partire dal cast.

7/10

Altro capolavoro noir di Wilder talmente geniale da poter iniziare un thriller con il protagonista che nella prima scena spiega tutto ciò che avverrà nella successiva ora e mezza. Eppure renderlo incredibilmente appassionante.

8/10

Prova a distaccarsi dai vari film di genere con un'idea originale forse mezzo secolo fa. Tuttavia il gioco tra vittima e carnefice è divertente e la visione scorre senza intoppi.

6/10

8/10

Due grandi attori e un maestro del western ma personaggi deboli che sanno dove devono arrivare e ci arrivano mestamente, senza colpi di coda.

4.5/10

9/10

Western atipico, silenzioso e riflessivo. Si lascia guardare per il valore estetico e per il cast di gran livello.

5/10

Sicuramente tra i capolavori di Altman, qua alle prese con le demitizazzione del film poliziesco -e infatti il protagonista è proprio il capostipite di tutti gli investigatori privati, Marlowe.
Film straordinario per mille motivi che ti si infila sottopelle con le piccole cosa, a partire da uno degli incipit - Marlowe che da da angiare alla sua gatta - più iroicamente geniali dlla storia del cinema.

8.5/10

Forse il migliore tra gli spaghetti western non firmati Leone. Suggestiva l'ambientazione innevata, interpreti e scenggiatura di altissimo livello, un finale che lascia il segno tra i più cinici e disperati della storia del cinema.

8/10

Spaghetti-western tra gli ultimi di Sergio Corbucci che vira sul comico.
Per certi tratti godibile ma mai memorabile e quello che dovrebbe essere il tratto distintivo della pellicola - un'aspirante samurai nel West - ne diventa il peggior difetto, vuoi anche per l'interpretazione demenziale e troppo sopra le righe di Milian.
Buoni invece i siparietti tra il ladruncolo Giuliano Gemmma e lo sceriffo Eli Wallach (irrestibile come sempre).
Esilarante il monologo iniziale della moglie dello sceriffo in cui vengono citati i film western del periodo.

5/10

Sicuramente non il migliore western di Clint, ma già pare un naturale predecessore de Gli Spietati.


6.5/10

8/10

Adoro il modo di interpretare il western di Hawks, impazzisco per Un dollaro d'onore e non posso che esaltarmi per questo El Dorado che non è altro che una rilettura dei temi, delle situazioni e dei personaggi del capolavoro prima citato.
I sette anni passati sono sufficienti a rendere la pellicola più crepuscolare con toni che si divono tra l'ironico (gli acciacchi fisici dei protagonisti) e il malinconico.


8/10

8.5/10

6.5/10

8/10

Come documntario in sè, dice poco o nulla. Però quelle immagini e quella musica sono di una bellezza che fa male.


8/10