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The Inner Scar (1972)
E' un film estremamente autobiografico che si capisce se leggi un po' la biografia di Nico (30 anni quando conosce Garrel) e Garrel (20 anni).
All'inizio Garrel conduce Nico chissà dove, "dove mi stai portando?", ma il punto è che se ne fa carico. Lei è drogata. La canzone in sottofondo lì si chiama Janitor of Lunacy non a caso. Poi il piano sequenza circolare. Lei ha bisogno e non ha bisogno di lui e vicecersa. Garrel è troppo fesso, troppo giovane e ha anche lui dei problemi per lasciarla andare. Lei urla stai lontano da me ma è lei a seguirlo xD Bene o male è questo il loro rapporto impossibile. Grazie a lei anche Garrel diventa drogato. Dopodiché vediamo Nico seduta in una grotta (il grembo materno) che monologa alla telecamera nel suo tedesco nativo. Non so la traduzione italiana ma quella inglese era: il tempo mi spaventa, appare come una trappola senza presa, come un segno senza luce, come un momento attraverso il mirino, che si piega e si spezza, come le nuvole all'alba che inciampano nei miei sensi senza fiato. Ha paura del futuro.
Poi vediamo il figlio di Nico senza padre (Alain Delon che nega la paternità). La scena del cerchio infuocato insomma. La canzone lì dice "I tuoi venti tortuosi hanno seminato / Tutto ciò che è mio", cioè ha quel che ha seminato.
Vediamo nuovamente Garrel nelle vesti di un pastore che prende la sua strada per affrontare i suoi problemi, il gregge è il fardello.
Garrel si trasforma nell'arciere (interpretato da un altro) in seguito alla terapia elettroconvulsivante (la sua malattia mentale è la sua cicatrice interiore), guarito può ora essere il padre e affrontare Nico nella relazione. Non è il vecchio e babbione Garrel, ma instaura una relazione più elusiva, non c'è più una co-dipendenza (che però non sarà così negli anni a seguire) e non ci sono più cerchi. La messa in scena è comunque super astrusa e l'atmosfera è super sognante, è un buon auspicio (un sogno o un augurio che non si concretizzerà) e certamente catartico per lui/loro. Il film è anche pura emozione viscerale e l'analisi lascia il tempo che trova. Tuttavia è anche vero che ci credono fino ad un certo punto in questa utopia, infatti nella scena della cascata Nico spara delle frasi criptiche sull'impossibilità di essere qui.
Il film è costituito da 2 parti speculari, il punto di vista di Garrel e poi di Nico. C'è un rovesciamento degli elementi, cambia proprio la geografia. Prendiamo il fuoco, se nella prima parte il figlio di Nico lascia "Delon" nel cerchio, nella successiva l'arciere porta il fuoco ad un infante nudo tra i ghiacci. Gli dona calore, protezione.
Speculare è anche la scena della camminata circolare, solo che qui stanno seduti, immobili, in un cerchio di pietre. In pratica si accettano e la scena non è più straziante, Nico non urla più. C'è la scena del rituale in cui l'arciere dona lei la spada, le dona la forza.
All'inizio Garrel conduce Nico chissà dove, "dove mi stai portando?", ma il punto è che se ne fa carico. Lei è drogata. La canzone in sottofondo lì si chiama Janitor of Lunacy non a caso. Poi il piano sequenza circolare. Lei ha bisogno e non ha bisogno di lui e vicecersa. Garrel è troppo fesso, troppo giovane e ha anche lui dei problemi per lasciarla andare. Lei urla stai lontano da me ma è lei a seguirlo xD Bene o male è questo il loro rapporto impossibile. Grazie a lei anche Garrel diventa drogato. Dopodiché vediamo Nico seduta in una grotta (il grembo materno) che monologa alla telecamera nel suo tedesco nativo. Non so la traduzione italiana ma quella inglese era: il tempo mi spaventa, appare come una trappola senza presa, come un segno senza luce, come un momento attraverso il mirino, che si piega e si spezza, come le nuvole all'alba che inciampano nei miei sensi senza fiato. Ha paura del futuro.
Poi vediamo il figlio di Nico senza padre (Alain Delon che nega la paternità). La scena del cerchio infuocato insomma. La canzone lì dice "I tuoi venti tortuosi hanno seminato / Tutto ciò che è mio", cioè ha quel che ha seminato.
Vediamo nuovamente Garrel nelle vesti di un pastore che prende la sua strada per affrontare i suoi problemi, il gregge è il fardello.
Garrel si trasforma nell'arciere (interpretato da un altro) in seguito alla terapia elettroconvulsivante (la sua malattia mentale è la sua cicatrice interiore), guarito può ora essere il padre e affrontare Nico nella relazione. Non è il vecchio e babbione Garrel, ma instaura una relazione più elusiva, non c'è più una co-dipendenza (che però non sarà così negli anni a seguire) e non ci sono più cerchi. La messa in scena è comunque super astrusa e l'atmosfera è super sognante, è un buon auspicio (un sogno o un augurio che non si concretizzerà) e certamente catartico per lui/loro. Il film è anche pura emozione viscerale e l'analisi lascia il tempo che trova. Tuttavia è anche vero che ci credono fino ad un certo punto in questa utopia, infatti nella scena della cascata Nico spara delle frasi criptiche sull'impossibilità di essere qui.
Il film è costituito da 2 parti speculari, il punto di vista di Garrel e poi di Nico. C'è un rovesciamento degli elementi, cambia proprio la geografia. Prendiamo il fuoco, se nella prima parte il figlio di Nico lascia "Delon" nel cerchio, nella successiva l'arciere porta il fuoco ad un infante nudo tra i ghiacci. Gli dona calore, protezione.
Speculare è anche la scena della camminata circolare, solo che qui stanno seduti, immobili, in un cerchio di pietre. In pratica si accettano e la scena non è più straziante, Nico non urla più. C'è la scena del rituale in cui l'arciere dona lei la spada, le dona la forza.
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