
"Ubriacatevi di vino, di poesia o di virtù", scrive Baudelaire. Avrebbe dovuto aggiungere: ubriacatevi di me. Perché è ebbrezza quella che scaturisce dal suo scritto. Fondete insieme la melodia della vostra musica preferita, sciogliete i colori del quadro che più facilmente vi fa immergere all'interno di esso, rubate l'armonia di una danza che rapisce melliflua il vostro sguardo, distruggete e fate vostro il marmo di quella che potrebbe essere la scultura del vostro dio, o del vostro idolo. Immergete tutto questo in un libro, mescolandolo senza apparente criterio, ed ecco che sarete pronti per ubriacarvi di Baudelaire.