Explore
 Lists  Reviews  Images  Update feed
Categories
MoviesTV ShowsMusicBooksGamesDVDs/Blu-RayPeopleArt & DesignPlacesWeb TV & PodcastsToys & CollectiblesComic Book SeriesBeautyAnimals   View more categories »
Listal logo
48 Views
2
vote

Review of Il Padrone Della Festa

Scordatevi Life Is Sweet, che è un gran bel pezzo, ma allo stesso tempo è quello che più ci si poteva aspettare dal trio composto da Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Il primo singolo è un mix perfetto degli autori che già conosciamo. Ma il meglio viene dopo. Bisogna immergersi nell’ascolto de Il padrone della festa per scoprire un album immaginifico e immaginato, sognante e sognato, ma profondamente vero e concreto nel mettere in luce l’anima di tre cantautori amici che hanno fatto quello che (quasi) nessuno finora aveva fatto in Italia. Forse solo Volume 8 di Fabrizio De Andrè (con Francesco De Gregori) era riuscito nello stesso risultato di essere un lavoro di tanto sincera collaborazione tra due artisti.

Il padrone della festa è un album da ascoltare e riascoltare per coglierne a fondo l’intensità e l’intimità. Il primo ascolto incuriosisce quanto serve per farlo ripartire dall’inizio con la voglia di ripercorrerlo dalla prima all’ultima nota: non c’è una canzone che svetti sulle altre rubando tutta l’attenzione. Non ci sono tormentoni come Capelli, Salirò o Una musica può fare. Ma tante Ecco, tante Mi persi, tante Mentre dormi. Tutte gemme che brillano e continueranno a brillare. Forse nessuna rimane in testa dal primo ascolto, ma ognuna resta nel cuore perché il livello è davvero molto alto. Si tratta di un disco che racchiude molti generi, ma riesce a essere molto uniforme e ben amalgamato.

E in realtà il vero, grande merito de Il padrone della festa è proprio questo: regalarci non il meglio di tre grandi cantautori, ma un artista altro, differente. Non dunque la somma delle parti (e già sarebbe stata gran cosa), ma qualcosa di nuovo e diverso: ogni volta che sembra di intuire il contributo di ciascuno al brano in una nota o in un arrangiamento, subito il pezzo cambia e non si capisce da chi e come sia stato rielaborato. Perché dentro si sono uniti tutti i pregi di ciascuno, dall’inizio onirico di Alzo le mani, splendido brano che ci porta a svegliarci in un sogno quantomai reale, fino alla chiusura della bella title track che sembra quasi non voler finire, come se non volesse concludersi la collaborazione di questi tre amici.
Avatar
Added by Time Bomb
9 years ago on 24 September 2014 19:05

Votes for this - View all
rickterenziDark Warrior