A tre anni di distanza dal primo disco omonimo, esce su etichetta Seahorse il secondo lavoro degli Arancioni Meccanici, intitolato Nero.
Nelle 11 tracce che lo compongono viene disegnato l'ipotetico viaggio tra le pieghe della realtà intorno, a tratti visionaria, a tratti cruda.
Con anni di concerti alla spalle e quindi una padronanza degli strumenti, il terzetto riesce a proporre in maniera personale una sua versione di rock italiano, con testi mai scontati e un caleidoscopio di suoni molto vario.
Da segnalare una riuscitissima cover di Slave To Love, ovvero uno dei singoli più famosi del dandy per eccellenza: Bryan Ferry.