"Miele", esordio alla regia di Valeria Golino, narra la storia di Irene, una ragazza di trent'anni che aiuta clandestinamente i malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia e le cui sofferenze intaccano la dignità di essere umano, ad attraversare la linea che separa la vita dalla morte. Le certezze di Irene s'incrineranno nel momento in cui a richiedere i suoi servizi sarà un sanissimo settantenne, che ritiene semplicemente di aver vissuto abbastanza. Un debutto, quello della Golino regista (unico precedente la regia del corto "Armandino e il Madre" del 2010), straordinariamente maturo, con scelte sapienti di suoni e luci e sviluppo mai patetico di un tema controverso, che brilla grazie ad una Jasmine Trinca intensa da fare male, e ad un Carlo Cecchi spiritoso quanto spirituale. Il film, tratto dal libro "A nome tuo" di Mauro Covacich, parteciperà al festival di Cannes 2013 (sezione Un Certain Regard). Nel nostro servizio le interviste a Valeria Golino e Jasmine Trinca.