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Green Lantern: Emerald Knights

Posted : 10 years, 10 months ago on 8 July 2013 06:18

The problem with anthology films is that they sometimes insist on creating a thin narrative to wrap their short stories up in a neat bow at the end. And so Green Lantern: Emerald Knights, which would be a great name for a TV series, crafts a looming threat and leaves the last ten minutes, or so, to witnessing the entirety of the Green Lantern Corps destroying the big-baddie.

The problem with any anthology film is that it’s hard to craft engaging and interesting stories for each of the segments, there’s always bound to be some that just aren’t very good. But this problem is particularly bad with Emerald Knights as the entire film feels like an extended pilot episodes for a series that never got made. C’mon now, even The Simpsons dropped the wraparound narrative for their “Treehouse of Horror” episodes. The overarching story would have been more successful as its own series, seeing Hal Jordan take a newbie under his guidance and helping them develop their skills all the while they’re introduced to the wider world at large sounds like fertile material. So where did it go wrong? It’s not an introduction to an animated series; it was released in conjunction with the failed attempt at a feature-length live action film. I guess this was to help explain some of the universe and characters to those who were fresh to the material?

The point is, it’s only interesting by half. Namely the segments focusing in on Avra, Kilowog and Abin Sur. Avra’s story alone would have made a great twenty-two minute episode explaining the origins of the Lantern Corps, why the color green was chosen, etc. It’s a successful short film, but there’s a wealth of information to process and characters to expand upon. With a universe as diverse and interesting in the Green Lantern comics, I don’t know why DC/WB don’t try to make more of these films about it instead of going back-and-forth between the well represented Batman and Superman stories. Sure, we got tiny glimpses in Justice League/Justice League Unlimited, the brief animated series and the live action film, but there’s still more to explore and examine. And for that matter, why haven’t we explored the mythologies of Wonder Woman, Aquaman, Hawkman, Martian Manhunter, Flash and everyone else seemingly who isn’t Batman or Superman? It just seems unfair.


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Green Lantern: Emerald Knights review

Posted : 12 years, 5 months ago on 16 November 2011 03:47

É il mese di Lanterna Verde. Questa settimana, in USA, uscirà l’attesissima trasposizione cinematografica sulle avventure di Hal Jordan, protettore della nostra galassia e possessore dell’Anello del Potere, l’arma più potente dell’universo. Per l’occasione, il sito ufficiale della DC si è tinto di verde, sono in via di pubblicazione albi prequel del film, sulle tre testate ufficiali del personaggio è in svolgimento la saga epocale “La guerra delle Lanterne Verdi” e quest’undicesimo film direct-to-video della serie DC Universe non poteva che essere dedicato ai “cavalieri di smeraldo” come vengono soprannominati gli appartenenti al Corpo delle Lanterne.
Il titolo richiama quello del primo film della collana, Batman Gotham Knight, col quale ha in comune la suddivisione in sei episodi. É inoltre il secondo lungometraggio dedicato al supereroe con l’anello dopo Green Lantern First flight, quinto della serie, diretto da Lauren Montgomery che qui firma due storie. La principale, Emerald Knights, scritta da Alan Burnett e Geoff Johns, storico ed imprescindibile autore nella saga di Green Lantern, racconta dell’attacco di Krona, essere di anti-materia, e dei suoi demoni ombra ad Oa, pianeta centro dell’universo e sede delle Lanterne Verdi.
Siamo all’inizio della saga, quando Sinestro, futuro traditore, è ancora il più stimato membro del corpo. La bella Arisia, novellina, è tesa per la battaglia incombente e il nostro Hal cerca di tranquillizzarla raccontandole cinque storie che esaltano il valore e la missione del loro gruppo. La Montgomery dirige anche l’episodio intitolato “Kilowog”, tratto dalla storia a fumetti originale New blood di Peter J. Tomasi e Chris Samnee, incentrata sul passato del gigantesco sergente alieno che, appena reclutato, dovette sottoporsi all’addestramento estremo del severissimo Deegan. Una storia in stile Full Metal Jacket che, seppure convincente nel messaggio, sa troppo di già visto.
Interessanti le due storie dirette da Christopher Berkeley, già regista di alcuni episodi di The Batman e Young Justice. In “La prima Lanterna”, scritto da Michael Green e Marc Guggenheim, assistiamo alle vicissitudini di Avra, uno scrivano cronista dei Guardiani che venne scelto come primo membro storico del Corpo, capace di comprendere la vera natura del potere degli Anelli. “Abin Sur”, tratto dalla storia “Tygers” scritta da Alan Moore, disegnata da Kevin O’Neill e riadattata da Geoff Johns vede come protagonista l’alieno possessore dell’Anello che sarebbe poi finito ad Hal Jordan. Durante lo scontro con il perfido Atrocitus viene messo in luce il rapporto e le differenze filosofiche e caratteriali tra Abin Sur e Sinestro, doppiati rispettivamente da Arnold Vosloo (La mummia 1 e 2 e G.I. Joe) e Jason Isaacs (Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter).
Gli altri due episodi sono diretti da Jay Oliva, regista di alcuni film d’animazione della Marvel e di qualche episodio di Young Justice. “Mogo non socializza” tratto dalla storia omonima di Alan Moore e Dave Gibbons, racconta della sfida dell’implacabile alieno Bolphunga alla misteriosa Lanterna Verde Mogo la cui identità però non è un mistero per i fans del fumetto che troveranno quindi debole il colpo di scena finale. L’episodio migliore del film è “Laira” basato sulla storia “Onore a che prezzo?” di Ruben Diaz e Trevor Charest, riadattato da Eddie Berganza, editore esecutivo della DC. La Lanterna Laira, doppiata da Kelly Hu, la Lady Deathstrike di X-men 2, deve affrontare la sua famiglia, i reali del pianeta Jade, colpevoli di un massacro. Non solo si tratta di un racconto ben strutturato e con un ottimo approfondimento psicologico dei personaggi, ma denota anche una buona inventiva nelle scene di lotta e nella tecnologia di armi e armature. Suggestivo ed efficace il contrasto tra lo scontro di Laira con suo padre e le immagini olografiche dei momenti felici passati insieme che si accendono intorno a loro.


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