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Francesco Di Leva è uno degli interpreti teatrali partenopei che si distacca dal leggendario blocco di classici napoletani (quei capolavori sontuosi e celebrati di Eduardo De Filippo, che comunque ha interpretato) visti solitamente sui palcoscenici, per portare in scena nuovi drammi e nuove commedie di penna napoletana. Perfetta sintesi di un modello di recitazione sublime che si pone il compito d'intrattenere il pubblico e d'insegnargli qualcosa.
Gli inizi teatrali e gli studi
Comincia a recitare in giovanissima età e solo sul palcoscenico. Lo vedremo infatti, a partire dal 1992 in produzioni come: "De pretore Vince
Francesco Di Leva è uno degli interpreti teatrali partenopei che si distacca dal leggendario blocco di classici napoletani (quei capolavori sontuosi e celebrati di Eduardo De Filippo, che comunque ha interpretato) visti solitamente sui palcoscenici, per portare in scena nuovi drammi e nuove commedie di penna napoletana. Perfetta sintesi di un modello di recitazione sublime che si pone il compito d'intrattenere il pubblico e d'insegnargli qualcosa.
Gli inizi teatrali e gli studi
Comincia a recitare in giovanissima età e solo sul palcoscenico. Lo vedremo infatti, a partire dal 1992 in produzioni come: "De pretore Vincenzo", "La festa di Piedigrotta" (1992), "Pezzo di cronaca" (1993) e "Laudi di Natale" (1994). Proseguirà con: "Circo equestre Sgueglia" (1994); "La gatta Cenerentola" (1995); "Come si rapina una banca" (1997); "Lo spione della scala C" (1997); "Miseria e Nobiltà" (1998); "Dal Vesuvio con amore" (1998); "I percorsi della passione" (1998); "La leggenda di Ajone" (1999); "Pure 'o Vesuvio è giacobino" (1999); "1000settecento99" (1999) e "Il sindaco del rione sanità" (1999). Ma la lista dei suoi lavori teatrali è lunga e arriva fino a uno spettacolo che lui stesso dirige ("Un movimento in pensiero", 2001), attraversando anche "Don Giovanni" (2003) per la regia di Mario Martone, "Stazione Marittima" (2006) di Antonio Casagrande e due regie di Francesco Rosi per la compagnia di Luca De Filippo ("Napoli milionaria" e "Le voci di dentro"), fino al grande successo di "Gomorra" (2007-2009) di Mario Gelardi, portata con il Mercadante Teatro Stabile di Napoli, di cui fa parte anche il giovane Adriano Pantaleo. Gli studi e la formazione teatrale, paradossalmente, arrivano molto dopo. Prima attraverso un corso di perfezionamento di dizione e impostazione vocale diretto da Lello Ferrara nel 1997-1999, e poi con la partecipazione a un buon numero di stage tenuti da Davide Iodice e Mario Martone.
I film con Grimaldi
A scoprirlo e a volerlo per primo è Aurelio Grimaldi che lo impone nel film tv Un giorno nuovo (1999), accanto a Ida Di Benedetto, Franco Iavarone, Lucia Ragni e Nicola Di Pinto. A seguire Grimaldi trasporta De Leva al cinema con La donna lupo (1999) accanto a Loredana Cannata e Arturo Paglia e lo inserisce nel cast di altri film (Iris, Rosa Funzeca) e il televisivo C'era una volta (2002).
Altri film
Ma non solo Grimaldi nella sua carriera. Dopo aver dato il meglio di sé in Pater familias (2003) e Segui le ombre (2004), arriva Vento di terra (2004) di Vincenzo Marra con Francesco Giuffrida e il discreto noir Una vita tranquilla (2010) con Toni Servillo.
La tv
Le esperienza televisive completano il tutto. Si passa dai telefilm polizieschi (Distretto di Polizia, La Squadra, R.I.S. 2 - Delitti imperfetti, Crimini - Il covo di Teresa) a film tv (Guerre sulle montagne, Spacca Napoli, Il sorteggio), continuando per miniserie leggere e di gran successo (Tutti pazzi per amore 2 di Riccardo Milani).
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