Che delusione! Stavolta ero andato al cinema a botta sicura, convinto di vedere un film di Tim Burton. Ma devo aver sbagliato sala, non ci sono altre spiegazioni. Perché non posso pensare che Burton, proprio lui, quello che si è sempre fatto beffe dei canoni, che ha messo sotto sopra i concetti di vita e morte, di bene e male, grazie al suo talento visionario, che ha riempito di gioia di vivere le tenebre e che ha impietosamente ingrigito la triste non-vita ordinaria della società, abbia potuto dirigere questo film. Un appiattimento completo verso il commerciale, una trama notevole per combattere l'insonnia. Mai avrei potuto pensare di annoiarmi durante la visione di un film di Tim Burton, ma è accaduto. E se non fosse per la scenografia e gli effetti visivi (questi sì, unica nota positiva del film, ma c'era da dubitarne?) avrei abbandonato la sala alla fine del primo tempo. Sembra che ormai dietro la scusa del 3D ci si possa permettere di realizzare filmetti scritti in cinque minuti e farli passare per capolavori. La sceneggiatura è imbarazzante. Piatta, senza ritmo, banale e scontata. Nessun guizzo, niente che non avrebbe previsto anche un bambino di sei anni. Le interpretazioni sotto tono, con l'unica eccezione di Helena Bonham Carter. Il finale poi, senza svelare niente (ve lo lascio scoprire durante i primi minuti del film) è da festival delle banalità.
4/10